Tutti a Bologna.

Non so quante volte si sia verificato prima che 120 persone di siano spostate da Faenza per seguire una partita di basket che non riguardasse una squadra locale. Per me mai, ma magari sbaglio.
L’impresa, perchè di questo si tratta, è riuscita al Basket Project Faenza, neonata società di basket giovanile , che , pur essendo neonata, qualche dentino c’e lo ha già. Bene, la società in questione è riuscita ad organizzare un paio di pullman per seguire Virtus – Cantù di campionato , trascinando a Casalecchio molti componenti delle loro squadre e i rispettivi genitori, più qualche infiltrato. Ad esempio io. Che ho usufruito vergognosamente di uno sconto clamoroso, spacciandomi all’ingresso per un Under 15 del Basket Project. Ma non ho fatto una piega.
Dietro a tutto questo naturalmente c’è lui, Loris Marziali, nato per organizzare trasferte, pizzate, matrimoni, cresime, feste dell’unità e , più in generale, tutto quello che prevede aggregazione e sano divertimento; ma ci sono anche Mario Fermi, Roberto Zoli e Laura Gavelli, tutte persone che ringrazio per la serata e che , sinceramente, dispiace non potere incontrare così spesso come tempo fa alle partite dei Raggisolaris, conoscendone la passione sfegatata per il basket. E la passione è un valore aggiunto in tutto, così come la diversità che in natura è notoriamente è un fattore di crescita e miglioramento.
Il buon Loris ha tenuto conto di tutto questo mettendo dentro ai pullman gente di tutti i tipi: chi non ha mai visto una partita di basket, chi ne ha viste troppe, chi se ne intende e chi no, c’erano juventini ( troppi…..), interisti e milanisti ( pochi), infiltrati (io), tifosi di Cantù o dell’Olimpia. Non c’erano fortitudini, spero. O almeno non li ho visti, sarei sceso dal pullman. E poi c’era il grande Natalino, che fa gruppo a se. Tutti assieme, in allegria.
La partita? È presto detto, Cantù ha giocatori migliori ma, almeno ieri, ha vissuto troppo sulle individualità ( Hodge e Johnson sono di altro livello), mentre la vecchia Virtus, con rotazioni a 7 più Cuccarolo ha cercato di opporre una buona difesa, spremendo lo spremibile in attacco. Più di così non poteva fare e , per fortuna e per demeriti di Cantù, ieri è bastato.
Ma la partita non era importante.
L’importante è stata l’iniziativa in sè, che ha portato pochi a fare qualcosa per molti e io non ci ho visto fini diversi da quello di cementare lo spirito di gruppo di una neonata società di basket. E se le premesse sono queste , comunque vada sarà un successo.
Buon Natale, Basket Project.